Rom e 25 aprile
L’anniversario della liberazione d’Italia può essere un’occasione per ricordare che la democrazia, sebbene venga ritenuta dalla società maggioritaria un bene acquisito e dato per scontato, non è ancora in possesso di tutte le fasce della popolazione.
Rom e sinti si trovano a combattere la loro personale liberazione dall’oppressione e dal pregiudizio, sentimenti che hanno portato alle persecuzioni e alle stragi nazifasciste (ben oltre 600.000 morti) e che oggi li costringono a nascondere la loro identità nazionale per poter vivere e lavorare in pace.
In tutta Europa, dovunque si è organizzato un movimento di resistenza, rom e sinti ne hanno fatto parte, compiendo imprese e atti di valore personale e d’importanza storica. Talvolta persino ottenendo il riconoscimento di una decorazione, in cambio di una vita sacrificata.
Ricordiamo in Italia tra i liberatori un sinto piemontese: Amilcare De Bar che ha combattuto nella Brigata Garibaldi.