Rom e Sinti oggi, settembre – ottobre 2022
“Rom e Sinti oggi“, rivista politico-culturale a cadenza bimestrale, si propone di informare su ciò che avviene nel mondo rom e sinti in Italia ed in Europa: cronaca, cultura, leggi, progetti di interesse nazionale, esperienze varie e studi di approccio antropologico e psicopedagogico.
Editoriale di Carla Osella
E’ arrivata la Meloni che ci dice “Devi nomadare”!
Appena hanno sentito alla Tv che il partito di Fratelli d’Italia aveva vinto le elezioni, i rom e i sinti si sono subito preoccupati, hanno cominciato a chiedere: “Adesso cosa ne sarà di noi?”. “La nostra situazione peggiorerà?”
Cosa mai si poteva rispondere loro? Chi è in realtà Giorgia Meloni? La risposta si può cercare se non andando a vedere cosa aveva detto di loro in passato, parecchie le opinioni espresse, ciò che mi ha colpito è stato “nomadare” che da quando l’ha coniato è diventato un trend e ha provocato una pioggia di prese in giro sul web.
Nomadare sta a significare che questa popolazione deve spostarsi da un luogo all’altro in un continuo pellegrinaggio.
Forse la leader di FdI conosce talmente poco di loro che non sa che oramai sono oltre due decenni che non “nomadano” più. Sono sedentari, si sono fermati e questo per molti motivi.
Giorgia Meloni ha dichiarato ai giornali che “Approveremo anche una legge che prevede lo sgombero immediato di abitazioni altrui” e che lo Stato sarà accanto a chi, proprietario o affittuario, avrà la casa occupata. Su questo tema non ha parlato di rom ma con tutte le occupazioni che ci sono, è logico che la comunicazione è anche contro di loro.
Tutto ciò che è illegale è da contestare: sempre.
Piuttosto bisogna chiedersi perché con la chiusura dei campi poche amministrazioni hanno offerto soluzioni alternative.
Allontanati con la carota , ma anche con il bastone, dove vanno? Ritornano al nomadismo del passato, ma per quale iniquo obiettivo?
Quando era in lista per diventare sindaco di Roma, ebbe a dichiarare che “i campi non dovevano esistere”, ma lei non diventò sindaco e non sappiamo come avrebbe risolto il problema se fosse diventata prima cittadina della capitale.
“È sì bella” dice un giovane rom “ma ha la faccia cattiva”.
Interviene una donna e aggiunge: “Non si tratta che sia cattiva, ma del fatto che fa parte di un partito che pensa alla difesa dei cittadini e non alla tutela delle fasce più deboli, ai blocchi navali e al controllo delle coste dimostrando forte rigidità su ciò che significa solidarietà ed accoglienza”.
Prima delle elezioni molti le avevano chiesto togliere la fiamma dal logo di FdI perché questo simbolo porta indietro nel tempo, nel periodo del fascismo.
Anni fa lei ha affermato: “ho un rapporto sereno con il fascismo, è un passaggio della nostra storia”. Riguardo ai rom, in agosto, ha fatto una dichiarazione alquanto anticipatoria “approveremo una legge che preveda lo sgombero immediato delle occupazioni abusive. Ogni affittuario avrà al suo fianco lo Stato”.
Cosa si può dire?
Chi vivrà vedrà, anche se l’orizzonte è buio