Nuovi insediamenti abusivi
Il territorio tra Orbassano, Beinasco e Rivalta inclusi insediamenti irregolari formati da parcheggi di roulotte di varie dimensioni, camper e costruzioni abusive è oggetto di trasformazioni continue. In passato il campo rom comunale e un secondo irregolare di Beinasco sono già stati chiusi con grossi problemi per la comunità Rom, chiusi senza aprire alcuna alternativa. Adesso è sempre più comune imbattersi in persone esperte di burocrazia italiana e modalità varie per aggirare le norme ed evitare punizioni più severe.
Un esempio è una costruzione abusiva su un terreno agricolo in zona Borgaretto a Stupinigi dove una famiglia rom aveva ricevuto l’ordinanza di sgombero e abbattimento ma presentando vari ricorsi il tempo si allunga. Poco prima della scadenza dell’ordinanza la casa è stata abbattuta dalla famiglia stessa evitando la demolizione e le conseguenze per non aver ripristinato il terreno alla sua destinazione naturale. La famiglia però non ha traslocato ed è rimasta a vivere nella roulotte iniziando un altro tipo di irregolarità che richiede un altro procedimento. Di conseguenza si sviluppa un ulteriore attesa.
Da circa 20 anni decine di famiglie hanno abbandonato i campi di Torino per fare scelte alternative: vivere sui terreni acquistati abilmente dai contadini, terreni agricoli dove spesso non c’era la possibilità di avere contratti di luce, acqua…
Altra situazione sulla direttrice che collega Orbassano con Rivalta: su un terreno di proprietà di una famiglia rom è stato costruito un piccolo campo abusivo rendendo così pieno l’insediamento su entrambi i lati della circonvallazione. Questo è stato possibile perché la famiglia proprietaria del terreno aveva presentato una Scia in Comune (segnalazione certificata di inizio attività) dando via libera all’inizio dei lavori per la costruzione in cemento. L’ufficio tecnico ha 30 giorni di tempo per verificare la legittimità delle dichiarazioni e quando il Comune ha risposto respingendo la domanda, ormai i lavori erano realizzati. Silvano R spiega le motivazioni di una scelta ritenuta così pericolosa: “I campi spesso sono invivibili e poi non c’è spazio per le giovani coppie, noi desideriamo che i nostri figli vivano con noi e i terreni privati ci danno questa possibilità”.
Ciò che succede nel torinese è presente anche in altre Regioni, anni fa alla periferia di Milano si contavano 40 terreni non edificabili dove bosniaci, croati e serbi avevano trovato spazio, costruendo a volte nuclei di baracche e spesso nel periodo estivo accogliendo parenti e amici che si sistemavano in tenda. Qualcuno all’inizio ha occupato un terreno vuoto con una roulotte, poi ha costruito una baracca, poi una casa di mattoni. Riguardo la luce non avendo possibilità di allacciamenti regolari, hanno comprato i generatori (che hanno costi di gestione abbastanza alti). Questo permette loro di avere la luce nelle abitazioni e quindi un televisore e la possibilità di caricare il cellulare.
La legge sull’abusivismo esiste dal 2001 (Dpr 380, testo unico per l’edilizia) ma non sempre può essere attuato per motivi vari. Anche se vengono concretizzati procedimenti amministrativi e penali, difficilmente le case vengono demolite.