Progettiamo il futuro dei rom a Torino e Provincia
A.I.Z.O. nella giornata di oggi ha tenuto una conferenza stampa sul tema “Progettiamo il futuro dei rom a Torino e provincia”.Durante la conferenza sono state presentate le problematiche attuali e alcune proposte permigliorare la condizione dei rom e sinti presenti sul territorio, partendo dalla strategia dell’UnioneEuropea per l’inclusione della minoranza rom, recentemente presentata.Il Piano europeo, puntando su abitazione, lavoro, scolarizzazione e integrazione sociale chiede aciascun Paese membro di presentare una strategia nazionale entro l’anno. Per questo motivo, l’A.I.Z.O. ha chiesto al Governo Italiano la costituzione di un Tavolo di lavoro in cui discutere suiprogetti da attuare per raggiungere gli obiettivi posti dalla Commissione Europea e poter così accedere ai fondi messi a disposizione dall’U. E. che tutt’oggi risultano quasi del tutto inutilizzati.
Uno dei problemi più urgenti che A.I.Z.O. rileva nel suo lavoro quotidiano all’interno dei campi è la mancanza di documenti regolari che rende i soggetti rom vulnerabili e ne ostacola l’accesso almondo del lavoro. Tale ragionamento non si riferisce solo ai rom giunti sul territorio da pochi anni,ma anche ai rom “storici”, presenti sul territorio da vent’anni o più. A.I.Z.O. sta cercando di sanare la situazione attraverso la collaborazione con la Questura, ma è lastessa normativa italiana in merito alla regolarizzazione ad impedire a molte famiglie roml’acquisizione dei requisiti per una documentazione regolare. Negli ultimi anni attraverso l’art. 31 (bambini malati e inserimento scolastico) alcune famiglie sonostate regolarizzate. Altra problematica da affrontare è la scolarizzazione. A.I.Z.O. in cooperazione con gli Assessorati alle Politiche Sociali e all’Istruzione a Torino ha sempre operato per realizzare progetti diintegrazione sociale e per promuovere l’inserimento scolastico e, seppure siano stati ottenutinotevoli risultati (l’80% dei bambini frequenta la scuola elementare), è ancora molto basso il tassodi frequenza della scuola media e praticamente nullo per la scuola superiore.
In relazione all’habitat di vita si rileva una situazione di forte degrado e precarietà nei campi romabusivi, con un conseguente incremento della tensione all’interno degli stessi campi, evidenziandosiquindi la necessità di fronteggiare la questione abitativa, trovando soluzioni alternative al “grande campo sosta”. Sono infine state presentate alcune proposte elaborate insieme ai rom per migliorare la situazionesul territorio torinese e provinciale. Innanzitutto, per affrontare il tema “casa”, si evidenzia l’esigenza di porre maggiore attenzionepartendo dall’osservazione e dall’analisi dei bisogni dei residenti. La soluzione primaria è lo smantellamento delle aree abusive e il possibile trasferimento dellefamiglie su terreni che potrebbero venire requisiti dal Prefetto. Ulteriori soluzioni alternativepossono essere: la creazione di piccoli siti sul territorio regionale che accolgano un numero dilimitato di famiglie (come ormai da alcuni anni molti rom hanno scelto questa modalità in modoautonomo abbandonando il campo), l’utilizzo di cascine dismesse, la ricerca di comuni disposti adaccogliere piccoli gruppi di rom rumeni, la realizzazione di progetti di autocostruzione, i quali perònon possono riguardare tutta la popolazione rom presente a Torino, per una questione di numeri e diesigenze individuali (non tutti i rom scelgono di vivere in un appartamento). “Prossimamente sarà realizzato il ridimensionamento del campo di Strada Aeroporto in quantoterreno esondabile, le famiglie rom khorakhanè saranno trasferite in una nuova area, e si spera chetale nuova ubicazione – sottolinea Carla Osella, presidente nazionale A.I.Z.O.-, diventi un villaggio,che possa costituire un progetto pilota con caratteristiche di trasferibilità.”
Jagoda Horvat, mediatrice culturale dell’A.I.Z.O.: “Ho sempre sognato di vivere in unappartamento, ora mi accorgo che molte famiglie stanno tornando al campo, il mio sogno ora si èinfranto e chissà, un giorno comprerò con mio marito una micro-area vicino a Torino; per oraresto al campo”.Tra le varie proposte emerse viene evidenziata la necessità del rifinanziamento della legge regionale26/93 “Interventi a favore della popolazione zingara”, in quanto funzionali alla realizzazione dipercorsi di inclusione sociale.