XXIII Convegno Nazionale A.I.Z.O. rom e sinti
Rom, sinti e gagè: culture in dialogo?
Data: 28 e 29 maggio 2010
Luogo: Fondazione “Opera Campana dei Caduti”, Largo Padre Eusebio Iori Colle di Miravalle – Rovereto (TN)
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Il 28 e il 29 maggio si è compiuto a Rovereto il XXIII Convegno Nazionale dell’ Associazione Italiana Zingari Oggi (A.I.Z.O.) sul tema: Rom,sinti e gage’: culture in dialogo?
Due intense giornate di testimonianze e approfondimenti inerenti la storia e l’ inserimento del popolo transnazionale dei «figli del vento», di discussioni sulle relazioni tra le leggi e la tutela reale di questa minoranza.
Un momento storico si e’ vissuto sul Colle di Miravalle presso la Fondazione «Opera Campana dei Caduti» quando è stata innalzata accanto ad altri 88 Stati nazione che si riconoscono nella volontà di pace fra le genti, la bandiera del popolo nomade, azzurra come il cielo e verde come la terra con al centro la ruota rossa simbolo dell’India, terra originaria dei Rom e dei Sinti.
Un popolo senza esercito e senza parlamento, vittima di persecuzioni nazi-fasciste e discriminazioni ancora attive e violente da parte della società maggioritaria.
Grandi personalità politiche del mondo zingaro che hanno raggiunto riconoscimenti internazionali sono intervenute al convegno: il parlamentare spagnolo gitano, Juan de Dios Ramirez Heredia, già euro-deputato, che nel suo discorso durante il cerimoniale ha sottolineato : “la totale adesione al valore della pace tra le genti del popolo rom e sinto, praticata nonostante le persecuzioni, le deportazioni e le sofferenze che questo popolo ha subito in passato e purtroppo ancora oggi. Un popolo, disseminato in tutto il mondo, che nonostante il dolore subito non ha mai perso l’orgoglio della propria appartenenza”. Presente al convegno e alla cerimonia sul Colle, anche il parlamentare rom serbo, Jovan Damianovic, che ha sottolineato l’importanza epocale di questo“grande riconoscimento formale alla bandiera del proprio popolo, per la prima volta rappresentato accanto alle altre Nazioni”.
Uomini e donne detentori di un patrimonio culturale da preservare, persone che “vivono da anni – come ha sottolineato Jonko Jovanovic,Vice-presidente dell’A.I.Z.O. – sull’immondizia dello Stato ospitante”.
Anche la comunità sinta è stata rappresentata in questa occasione storica da Gnugo de Bar, nato in un campo di concentramento in Italia, che ha narrato la propria drammatica testimonianza ai presenti.
“È stato un grande giorno – ha dichiarato Carla Osella, presidente nazionale dell’A.I.Z.O. – un evento che solo fra qualche anno capiremo l’importanza. Oggi abbiamo visto con orgoglio la nostra bandiera sventolare insieme alle altre: la nazione romanì esiste, senza territorio ma con radici storiche millenarie”.
La loro dignità umana e i loro diritti troppo spesso vengono calpestati con sgomberi feroci attuati dalle Forze dell’ Ordine, per questo l’immagine della Polizia Municipale ai piedi della loro bandiera fa sperare in un cambiamento, affinché questo riconoscimento ufficiale rappresenti concretamente un passo importante verso la loro identità e il rispetto del loro orgoglio di popolo del mondo.