In ricordo di Taro partigiano sinto
E’ morto nel mese di novembre AMILCARE DEBAR, 83 anni, sinto piemontese. Ho conosciuto Taro a Ginevra nel 1978 durante il II Convegno Mondiale della ROMANI’ UNION. Era arrivato da Cuneo con la sua roulotte insieme alla moglie e ai suoi figli. L’ho rivisto in seguito in molti Congressi dove era presente per parlare dei diritti a favore del suo popolo.
Quando ho saputo che era stato partigiano nella 48° Brigata Garibaldi dedicata a Dante Di Nanni, sono andata a Cerialdo dove alcuni anni prima su pressione del comune di Cuneo aveva realizzato il primo villaggio per sinti. Ho deciso di incontrarlo per realizzare una pubblicazione su di lui, in seguito è uscita nella Collana Quaderni Zingari “Sinti e Resistenza” (A.I.Z.O. Torino) e presentata all’Università La Cattolica di Milano.
Durante quegli incontri ho imparato a conoscerlo e a stimarlo, era un uomo pacifico, paziente, una di quelle persone su cui si può contare. Orgoglioso di essere sinto anche se aveva scoperto di appartenere a questa minoranza solo dopo alcuni anni. “Ho vissuto in collegio per tanti anni, le suore volevano diventassi prete, ma invece entrai in Polizia. Un giorno fermai una carovana di sinti, mi accorsi dai documenti che avevano il mio stesso cognome Debar, ho scoperto così le mie origini”. Decide immediatamente di lasciare la Polizia e va a vivere con i suoi.
Magda Blesio, da anni volontaria nel campo di Cuneo, durante la Messa di esequie ha voluto ricordarlo come un uomo dal cuore buono, capace di difendere i diritti dei più deboli, un uomo capace di pregare, un uomo onesto che lascia un grande vuoto.
L’A.I.Z.O. rom e sinti lo vuole ricordare come un uomo che ha saputo rischiare la vita per difendere gli ideali della democrazia come partigiano negli anni bui dell’Italia durante la seconda guerra mondiale.
Ciao Taro, da lassù guarda sempre con simpatia il tuo popolo che continua a vivere sotto la cortina dell’intolleranza.
Carla Osella