L’Amiat dice no. Il Terzo Settore interviene.
L’Amiat, agenzia torinese che si occupa della gestione dei rifiuti, ha respinto la possibilità di fornitura di materiali di recupero per la ricostruzione delle 13 baracche andate a fuoco nell’incendio del 22 settembre nel campo di Lungo Stura Lazio a Torino. Tale richiesta è stata rigettata in quanto “i rifiuti devono essere smaltiti con procedure ben precise, in modo da non violare la legge” affermano i responsabili dell’azienda. L’Amiat teme che, con la concessione illegale di materiale, venga incentivato lo smaltimento abusivo di rifiuti, senza considerare la probabile tossicità e il danno che questi arrecherebbero alla salute dei rom.
La decisione dell’azienda torinese è stata pertanto irrevocabile anche a fronte del fatto che ben 40 persone, tra cui alcuni bambini di pochi mesi, si trovano ora senza una dimora che, per quanto precaria e abusiva, costituisce il luogo in cui potersi riparare e vivere.
L’A.I.Z.O, associazione che opera da oltre quarant’anni nel terzo settore in favore delle popolazioni rom e sinte, si è attivata con l’aiuto di alcuni amici, nel mettere a disposizione il materiale per ricostruire alcune baracche: “Ciò che ci si è proposti è di aiutare chi non è in grado di trovare le risorse economiche concedendo un piccolo prestito d’onore. Si ritiene che con una somma pari a 200/300 euro sia possibile ricostruire una baracca di 4 per 4 metri quadrati. Si è consci del fatto che la situazione abitativa resta abusiva, ma se non altro essa fungerà da ricovero per i rom a cui il fuoco ha strappato la casa” sostiene Carla Osella, presidente nazionale dell’A.I.Z.O.
Fortunatamente in questi giorni alcuni rom hanno ricevuto ospitalità presso i parenti, altri hanno trovato una sistemazione presso le baracche all’interno del campo. La situazione rimane tuttavia drammatica. Appare evidente che la soluzione di problemi di tale gravità richiede un processo di dilatamento delle maglie della legge in modo da renderla più flessibile e tollerante di fronte a iniziative da attivare in corso di circostanze di ordine drammatico e straordinarie come un incendio improvviso. E’ necessario non dimenticare la situazione di povertà e indigenza in cui versano le famiglie rom presso il campo di Lungo Stura Lazio e non fermarsi di fronte a convenzioni; è indispensabile scendere letteralmente in campo per porgere il proprio aiuto, in questo caso con dei semplici e inutilizzati scarti e materiali di recupero.