Lungo Stura Lazio: sombero terreno posto sotto sequestro
COMUNICATO STAMPA
Sono iniziate questa mattina le operazioni di sgombero dell’area di Lungo Stura sito sotto sequestro..
L’area interessata dalle operazioni è la seconda delle tre di Lungo Stura, che il Comune di Torino e la Prefettura nel progetto che si inserisce nella linea del superamento dei campi e che vede l’utilizzo dei finanziamenti destinati alla Città e gestiti dalla Prefettura.
A Torno sono presenti circa quattromila tra rom e sinti che vivono nelle quattro aree torinesi; nelle altre nove abusive vivono in prevalenza vivono rom rumeni e cittadini rumeni.
“superare i campi? È sempre stato l’obiettivo e la ragione del nostro lavoro” dichiara Carla Osella, Presidente Nazionale di A.I.Z.O. onlus “ e su questo ci impegniamo da anni. E’ impossibile pensare che Torino possa attivare strategie di inclusione con un numero così alto di presenze – continua – la strada percorribile è lavorare su piccoli gruppi inseriti su di un territorio più ampio, . E’ diventata Area Metropolitana? E’ ora che si agisca politicamente in questa direzione!” conclude la Presidente.
Infatti la soluzione sarebbe d trovare accoglienza nei vari Comuni della prima e della seconda cintura.
H.M. è uno di loro che vuole rimanere anonimo dichiara “ E’ brutto dover lasciare un posto in questo modo, ma non è vero che nessuno sapeva: sapevamo tutti, da tempo che qui non ci potevamo più stare I vigili e gli operatori ci avevano avvisati; infatti tanti avevano già portato via le loro cose nei giorni scorsi “ conclude.
Ad un centinaio di metri si trova un secondo piccolo campo dove sono inseriti 70 rom, chiamati ‘i colorati’ per i loro abiti tradizionali ricchi di colori sgargianti. Anche loro dovevano essere sgomberati ma attraverso la mediazione di A.I.Z.O. sono stati trovate alcune soluzioni abitative ad un costo sostenibile per loro, dove si trasferiranno presto
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Il comune di Torino, presente con il Direttore Monica Lo Cascio e il dirigente Laura Campeotto – Assessorato alle Politiche Sociali -hanno offerto alle donne, molte delle quali incinte, e ai bambini ospitalità in una delle palestre adibite a scopi umanitari. I loro uomini avrebbero potuto essere accolti nei dormitori cittadini.
Nessuna famiglia ha accettato tale soluzione preferendo restare insieme pur in questa incertezza.